Onorevoli Colleghi! - L'apertura degli archivi del Centro di immigrazione di Buenos Aires apre scenari sino ad ora rimasti oscuri su presunte coperture che favorirono la partenza di criminali nazisti e di appartenenti al movimento ustascia jugoslavo dal porto di Genova diretti verso i Paesi dell'America latina.
      La possibilità di verificare tali responsabilità era sino a pochi anni fa rimasta preclusa a causa della sparizione dei registri d'imbarco del porto di Genova.
      Priebke, Barbie, Pavelic, Eichmann, Mengele sarebbero alcuni dei criminali che risulterebbero transitati per il porto di Genova.
      Nomi accomunati sia dall'appartenenza al regime nazionalsocialista - nel caso di Pavelic (il boia ustascia) il ramo jugoslavo del movimento - ma anche dal fatto di aver potuto contare sulla copertura assicurata da personaggi della città di Genova.
      Dai documenti pubblicati dal Secolo XIX nel 2003 emergerebbero responsabilità sulle quali è necessario indagare al fine di fare piena luce su uno degli episodi più oscuri della storia italiana del dopoguerra.

 

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      Il compito della Commissione di inchiesta di cui si chiede l'istituzione non è dunque quello di indagare sull'attività di intere organizzazioni, ma piuttosto di scoprire le connivenze di singoli personaggi che, magari sfruttando il proprio ruolo, possano aver favorito la sparizione per decenni di personaggi coinvolti negli episodi più terribili del regime nazista (la strage delle Fosse Ardeatine, gli esperimenti medici condotti sui prigionieri dei campi di concentramento, le gesta del boia di Lione e innumerevoli altri).
      La Commissione di inchiesta avrà dunque la possibilità e il compito di richiedere e acquisire la documentazione contenuta negli archivi del Centro di immigrazione argentino, verificarne l'autenticità e vagliarne il contenuto, al fine di chiarire le eventuali connivenze e le responsabilità storiche di coloro che permisero a personaggi accusati di aver perpetrato crimini contro l'umanità di poter condurre una vita normale, senza scontare le condanne loro inflitte dai diversi tribunali, primo fra tutti quello di Norimberga.
      Per fare ciò è innanzitutto necessario chiarire come è potuto accadere che sparissero del tutto i registri d'imbarco del porto di Genova relativi alle navi dirette verso i Paesi sudamericani nell'immediato dopoguerra e cosa si cela dietro la sottrazione e la probabile distruzione di tali documenti.
      La Commissione è composta di quindici senatori e quindici deputati ed è chiamata a concludere i propri lavori entro un anno dalla sua istituzione, con la presentazione di una relazione al Parlamento.
 

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